Italy vs New Zealand – Rugby test match

Roma, november17, 2012

The last rugby match i saw by the All Blacks was: Kiwi vs Ireland, june 2012, final score 80-0. Ireland shattered. Italian Rugby national team is not stronger than Ireland… i was afraid to suffer a sad defeat, but the match really touched me. Maybe the All Blacks didn’t play with their best men, but Italy showed a good attitude to campete against the world champions.

Italy slid down 0-10 after 15 minutes, but with the controll of the match, NZ played a lot of mistakes and unexpected fails, maybe they played with a wrong mind. Italy scored an unbelievable try after a strong offensive drive at the 30′ minute. NZ pushes the score with field goal kick and at the half the score was 6-13.

Really full of hope, the italian team began the second part of the game but the All Blacks scored again after 10 minutes and the little revenge of the local blues was with a great 3 point field kick. 10-23.

The match ended here and the party of the rugby opened the coming night, final score 10-42. Something truely unexpected: 70.000 people in the Rome Olympic stadium went out, slowly together, smiling each other…

The wrong PIIGS pride…

There is something not so clear in the world news. The extreme difficult of the European countries, the Mediterranean ones, to satisfy the today economic laws.. PIIGS Countries. Portugal, Italy, Ireland, Greece, Spain.

The moving back of these lands seems part of their own history, because of the heavy past they bring on the shoulders. The Mediterranean’s cradle, assured a full protection and health wellness in the past, when people was in close contact with the rules of the earth.

Now no more. Now men can overtake the earth processes as they want.

And the heaviness of the stones and the marble temples of the Greek or Roman or Arabic or Celtic ages, is still charging southern European people of an unwelcome load.

But if you ask to a greek young boy if he has ever seen the Parthenon’s temple, he will answer he saw that on google maps, maybe he will never be between that marble columns.

The weight of these stones is directly reflected on the way of life of the people, always more seen as not interested in improving, vagrant, loafer. And in the todays, there is even no more time to comprehend these lack of quickness skills, they seem no more interested even in themselves.. why?

Why they are so slow, so confused, so rearward, lost in their own self damage?

And otherwise I don’t have time to deepen their problems…

It is true, this is a problem. I was far from Europe I tasted this differences, I recognized the spread of speed between the opposite sides of the system.

And even if I would like to bring in this Countries all the improvements they need to go on like the others, everything diverts my attempts. Everything, living in any PIIGS Country, forces me to act like here you shall act. Moving back.

There will be no other way, years of talks about the help to the defaulted countries.. maybe could arrive billions of help ( an this link is really to long to read, and does not consider the fact that Greece gave big aid to Germany for the reconstruction after the 1945 fail…), but nothing will change, the only way to improve is take our time to stand up on our precise position. With the head on. Facing our past and our skills to the future. To do this southern European people must go away, learn all they can learn around, and come back to bring it on. In 2012 none will offer you no more neverending contract job. All is flying, all is for the today, nothing sure for tomorrow, this is something the PIGS should understand soon.

There is an old mentality in the house. And this must be changed, maybe this involve the life of the people now in charge of the big part of the power. The evolution consists on change that people with new ones, open minded and far seeing. In the while we can just study, read or learn how to take our chances.

One day there will be the right recycle of skills.

I segreti del Maestro Boemo

Rimini, november 2012

Dopo la sconfitta nel derby, ci cono abbastanza elementi per analizzare la prima parte di stagione del maestro boemo, Zdeneck Zeman alla guida della AS Roma.

La filosofia calcistica di Zeman prevede in primis un’attitudine di umiltà da parte delle squadre che allena, questo ci sembra di averlo capito considerando le ultime apparizioni calcistiche a larga scala di visibilità – dal Foggia degli anni novanta in poi – e ben riconoscibile nell’exploit del Pescara della scorsa stagione. Zeman sapeva questo quando ha firmato con la Roma nella scorsa estate. E sapeva che sarebbe stato difficile realizzarlo nella serie A del 2012/2013,  che ne ha viste di tutti i colori negli ultimi 10/15 anni (dal presidente operaio ai mondiali 2006 alla parentesi Mourinho).

La società sembra averlo sostenuto, e tutt’ora sostenerlo. Ma ad oggi ci sono molti altri fattori da valutare.

I giocatori, sono loro i primi a dover applicare il principio di umiltà che il metodo Zeman impone, le parabole mistiche di De Rossi dimostrano la ardua praticabilità di questa tecnica.

Il tempo, che nel metodo Zeman è necessario per portare risultati, ma che oggi non aspetta nessuno. E tempo che lega in maniera inversamente proporzionale le scelte tecniche e le necessità imprenditoriali, che diventano di conseguenza sportive, delle grandi società di marketing / sportive.

La pubblicità, che balza all’occhio quando si vede il tecnico con quelle divise con caratteri cubitali,  che sta dietro alle scelte di molte parti in causa e che naviga in parallelo alla variabile tempo – vedi tempi pubblicitari, tempistiche di lancio mediatico notizie, e di calciomercato – , che quindi spesso vuole correre quando si zoppica e ti porta a rallentare quando in realtà potresti correre.

Le aspettative che si creano attraverso i media sui consumatori finali del prodotto Roma, sono rimbalzate da sotto a sopra da destra a sinistra, e viene il sospetto che la proprietà americana della società ne goda dei vantaggi creati involontariamente e aleatoriamente dal giocattolino. E se non lo facesse, si che potremmo definirla un proprietà sprovveduta e impreparata a ciò che avrebbe voluto rendere un ‘affare’.

L’impervedibilità che ha ormai assunto la As Roma e che sembra essere alla base di un successo economico che la società di James Pallotta, da Boston, Iu es ei, si tiene stretta. (se voi foste un’agenzia scommesse incassereste di più con scommettitori che giocano sulla Roma con risultato incertissimo o sull’Udinese che fa il suo ‘compitino settimanale’?).  Senza contare il riscontro mediatico che  i grattacapi della truppa giallorossa generano sugli avversari di alto rango.

Dunque cosa succede dopo un a sconfitta nel derby come quella dell’ennesimo 3 a 2 di domenica scorsa?

Le polemiche si sprecano: Pjanic litiga apertamente dal campo; De Rossi era già annunciato come ‘sul mercato’ da prima del derby e chissà cos’altro..

La classifica non viene destabilizzata più di tanto, la Lazio resta nel primo blocco di squadre come ha finito lo scorso anno e la Roma guida il gruppo delle seconde.

Il tifoso romanista non sa più che pesci pigliare e probabilmente le tasche della proprietà Pallotta sono sempre piene. Le emozioni non finiscono qui.

Che fine ha fatto Laszlo Toth?

Rimini, october 2012

Nel 1998 l’esordio discografico solista di Giorgio Canali aveva questo titolo su una copertina sorprendemente post moderna e di sicuro poco appeal commerciale, tra un De Chirico e i Kraftwerck.

Passò praticamente inosservato all’epoca in cui gli Oasis o Vasco Rossi dominavano la scena, ma fu come una affilatissima spina nel fianco dell’arte italiana e ancora oggi se ne sente la presenza appuntita che graffia.

Quello che ci interessa è tirare fuori la storia del geologo ungherese Lazlo che dopo una laurea in geologia, di non poco valore in quegli anni, e dopo aver vissuto le esperienze della leggendaria era dei figli dei fiori, se ne andò a lavorare nell’outback australiano. Dal deserto tornò in Europa pieno di spunti, e nel 1972 mise la sua firma sul libro della storia, con l’attentato alla statua della pietà di Michelangelo. Potrebbe essere ancora vivo nel 2012, il settantenne Lazlo,  e le leggende sulla sua attuale vita si sprecano.

Gli auguriamo buona fortuna certo, ma torniamo a quello che accadde in quegli anni. Non fu neanche condannato per questo ‘crimine’. La statua è stata restaurata e anzi nei lavori di recupero e ripristino si è scoperta una firma autentica di Michelangelo sulla mano della statua.

A vedere le cose da oggi Lazlo fu un anticipatore, denunciava la irriproducibilità di una credenza futile gridando di essere lui quel Gesù Cristo resuscitato dopo la morte, e colpiva una statua che si venerava come unica quando ogni copia la riproduceva identica, e metteva in discussione un canone estetico della bellezza  considerato eterno, ma oggi evidentemente abbandonato dalla sua stessa intoccabilità. Oggi il valore estetico della bellezza è nella riproducibilità, dato riconosciuto apprezzato e fondamento di economie di mercato mondiali, che ne garantiscono la stessa dote estetica primaria. (il discorso si complica qua…)

Steve Jobs non ha fatto molto di più del nostro pazzo geologo, per intenderci, seguendo attentamente il fiume della storia ha solo concluso l’opera aperta dal nostro amico pazzo. Ma nella storia saranno ricordati diversamente. E Giorgio Canali?

La spina affilatissima di Giorgio Canali e dei suoi Rossofuoco  è arrivata a punzecchiare anche noi nell 2012 da sotto l’underground dell’underground, e anche se lui sembra più vecchio di tutti, ha una attitudine molto più innovativa, fresca e spensierata. E se provate a chiedergli di questo argomento vi manderà a farvi fottere, giustamente.