Che fine ha fatto Laszlo Toth?

Rimini, october 2012

Nel 1998 l’esordio discografico solista di Giorgio Canali aveva questo titolo su una copertina sorprendemente post moderna e di sicuro poco appeal commerciale, tra un De Chirico e i Kraftwerck.

Passò praticamente inosservato all’epoca in cui gli Oasis o Vasco Rossi dominavano la scena, ma fu come una affilatissima spina nel fianco dell’arte italiana e ancora oggi se ne sente la presenza appuntita che graffia.

Quello che ci interessa è tirare fuori la storia del geologo ungherese Lazlo che dopo una laurea in geologia, di non poco valore in quegli anni, e dopo aver vissuto le esperienze della leggendaria era dei figli dei fiori, se ne andò a lavorare nell’outback australiano. Dal deserto tornò in Europa pieno di spunti, e nel 1972 mise la sua firma sul libro della storia, con l’attentato alla statua della pietà di Michelangelo. Potrebbe essere ancora vivo nel 2012, il settantenne Lazlo,  e le leggende sulla sua attuale vita si sprecano.

Gli auguriamo buona fortuna certo, ma torniamo a quello che accadde in quegli anni. Non fu neanche condannato per questo ‘crimine’. La statua è stata restaurata e anzi nei lavori di recupero e ripristino si è scoperta una firma autentica di Michelangelo sulla mano della statua.

A vedere le cose da oggi Lazlo fu un anticipatore, denunciava la irriproducibilità di una credenza futile gridando di essere lui quel Gesù Cristo resuscitato dopo la morte, e colpiva una statua che si venerava come unica quando ogni copia la riproduceva identica, e metteva in discussione un canone estetico della bellezza  considerato eterno, ma oggi evidentemente abbandonato dalla sua stessa intoccabilità. Oggi il valore estetico della bellezza è nella riproducibilità, dato riconosciuto apprezzato e fondamento di economie di mercato mondiali, che ne garantiscono la stessa dote estetica primaria. (il discorso si complica qua…)

Steve Jobs non ha fatto molto di più del nostro pazzo geologo, per intenderci, seguendo attentamente il fiume della storia ha solo concluso l’opera aperta dal nostro amico pazzo. Ma nella storia saranno ricordati diversamente. E Giorgio Canali?

La spina affilatissima di Giorgio Canali e dei suoi Rossofuoco  è arrivata a punzecchiare anche noi nell 2012 da sotto l’underground dell’underground, e anche se lui sembra più vecchio di tutti, ha una attitudine molto più innovativa, fresca e spensierata. E se provate a chiedergli di questo argomento vi manderà a farvi fottere, giustamente.