Rimini, April 2014
Voglio dedicare poche righe a questo “Tocco del Meccanico”, che è per me paragonabile al “Tocco del Pianista” o più in generale “Tocco dell’Artista”:
si tratta di sensibilità, come dice proprio il passaggio del libro che cito qui sotto.
da “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”:
“Quando avvitate un bullone o una vite è importante saper distinguere il limite minimo e il limite massimo. Quando si stringe un filetto c’è un grado detto:
1. Stretto a mano: c’è contatto ma non deformazione elastica;
2. Serrato: è impegnata l’elasticità superficiale;
3. Stretto: tutta l’elasticità è assorbita.
Chi ha il tocco del meccanico sa riconoscere lo “Stretto”, se si va oltre si rovina la filettatura o il pezzo si rompe.”